Le Ragazze di Benin CityLe Ragazze di Benin CityLe Ragazze di Benin City
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376 pagine - € 16,02
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Maroella

Maroella, la prima volta con un "cliente" quando aveva 16 anni

1995, Torino. È passato tanto tempo, ma quel volto da bambina, così bello, così innocente e poi le tue treccine, i tuoi abbracci. non ti dimenticherò mai. Un giorno ci perdemmo di vista e poi seppi che un cliente violento ti aveva uccisa. Ciao Maroella, da lassù dammi la forza di amare ancora. Ti voglio bene (Maris Davis)

"Ci incontravamo in strada, a Torino nel 1995, lo abbiamo fatto per 15 giorni, quel suo sorriso velato di malinconia mi è rimasto nell'anima, poi non l'ho più rivista. Dopo due anni seppi che l'avevano uccisa di botte"

Maroella, la prima volta con un "cliente" quando aveva 16 anni

1995, Torino

Capelli lisci neri lunghi. Spesso con le treccine. Bocca con quel rossetto vistoso e un sorriso che metteva allegria, sorriso di bambina.

Era una bambina, aveva 16 anni, io solo pochi di più

Già dalla prima volta che la incontrai ne rimasi affascinata, si muoveva tutta a scatti, non stava mai ferma. La guardavo fissa, tesa a cercare chissà che, forse la sua storia, la sua vita, non so. Notai subito che aveva un livido, non ricordo più se in faccia o su un ginocchio, e solo più avanti, con il passare del tempo, mi resi conto che tutte quelle ammaccature sarebbero state per me una parte della sua storia.

Storia causata da uomini, potenti, che in virtù di una contrattazione di amore e denaro si permettono di scendere gradini di dignità per arrivare ad essere consapevolmente animali.

Come mi vedeva arrivare iniziava a correre, in bilico sui tacchi, su un marciapiede largo non più di 15 centimetri. E gridava, gridava il mio nome, come una pazza scatenata o come solo una persona che ama e chiama il suo amore. Ed io frenavo di schianto, incurante delle macchine dietro, perché avevo paura che cadesse. Troppo tesa a che lei non si facesse del male, ancora dell'altro male.

E poi quattro baci, come si usa nel nostro paese, la Nigeria. Mano nella mano rimanevamo per un tempo troppo breve a guardarci, in silenzio,con un sorriso un po' ebete stampato in faccia. Silenzio rotto solo dal tintinnare dei suoi orecchini. Con gli occhi mi riempivo di lei, cercavo di assorbirla, di risucchiarla.

Avevo paura

Per altri quindici giorni, poi non l'avrei rivista mai più, e non potevo correre il rischio di dimenticarla.

Capimmo d'istinto che qualcosa ci univa

Eravamo in fondo due bambine, una di fatto data l'età, l'altra di spirito nonostante l'età.

Di colpo, così come l'avevo incontrata, la persi

Forse se ne era andata o me l'avevano portata via, rubata di nascosto. Per un lungo periodo scrutai la strada cercandola, attenta ad ogni suono o rumore.

Volevo ancora una volta sentire gridare il mio nome. Avrei voluto salutarla, come si salutano le amiche quando sanno che non ci sarà più la possibilità di rivedersi

Maronella non l'ho più rivista, né avrei mai più potuto vederla. Dopo due anni seppi che l'avevano ammazzata di botte

(Racconto ispirato ad un ricordo di Maris ed inserito nell'ambito della nostra campagna di sensibilizzazione "Le Ragazze di Benin City")

I Clienti di queste ragazze costrette in strada, spesso minorenni, non sono altro che "stupratori" a pagamento

Maris Davis, 7 gennaio 2014