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Capitolo 04
Continuiamo lo studio di questa pratica che ha molta influenza nella tratta delle nigeriane in Europa.
Abbiamo, nel regno di “Danxomè” in Benin, parecchie grandi famiglie di “Woodoo” con i loro derivati. Non si può parlare di “Woodoo” nel “Danxomè” (l'attuale Benin) senza accennare al “Fa”, per tutto il lavoro fatto su questa divinazione entrata nel “Danxomè” da Ifè, città della Nigeria. Una volta nel “Danxomè”, è stata adottata e ritoccata (dalla popolazione), il che ha incoraggiato la gente del Benin a differenziare le due tecniche, cioè i pazienti “Fa” ed i pazienti Yoruba Fon nei seguenti termini: “Anago Fa” (Fa Nago, Yoruba) e “Fon Fa” (Fa di Fon).
Quello che va notato è che senza il “Fa”, “Woodoo” non avrebbe mai potuto avere un’esistenza autoritaria reale. Per capire: il Fa è basato su due elementi fondamentali che sono la divinità “Legba” e la divinità “Minon-nan” abbreviata in “Nan”. La prima forma di identificazione per le entità “Woodoo” è il vaso di terra, di argilla cotta. Per gli adepti, basta vedere un vaso di terracotta e la sua forma per dirci automaticamente a quale entità appartiene, se quel vaso verrà disposto in un tempio oppure no.
Abbiamo altre forme di rappresentazione “Woodoo” quali le sculture di legno chiamate “Fon gbe: bochio” che in questa lingua significa “cadavere”. Un “Woodoo” può anche vivere in una pietra o in un mucchio di pietre. La differenza fra queste ultime forme ed i vasi di terra o tazze di argilla è che soltanto coloro che hanno in carico la gestione di queste entità possono dire quale entità andava ad incarnarsi nel legno intagliato, nella pietra o nei mucchi di pietre o in altri oggetti. Qualsiasi oggetto utilizzato nella pratica “Woodoo” è ufficialmente considerato “Woodoo”. Così anche i beni usati dal fedele “Woodoo” sono considerato tali (effetti personali, monili, strumenti musicali, ecc..)
Effettivamente nessun essere vivente ha mai visto Dio né lui può essere visto, ma l’uomo vede Dio attraverso quello che Lui ha creato
Quindi, la religione “Woodoo” insegna il rispetto per tutto ciò che è divino, per le creature compreso l’uomo nelle sue dimensioni infinite, perché quando muore ritorna al mondo di Dio, che è infinito. L’incapacità di raggiungere Dio la si può percepire attraverso questi lavori, che per il fedele “Woodoo” diventano una parte vivente di sé.
“Woodoo” non potrebbe avere forza senza Dio
Questa parte, o soffio di Dio, che si esprime attraverso il suo lavoro come spirito è denominato “Woodoo” fra la gente “Fon” dell’Africa occidentale, che è il maggiore diminutivo di “Yehwe-vodun”. Contrariamente a quanto si pensa comunemente del fedele “Woodoo”, sono più credenti di molti altri perché tutte le entità “Woodoo” sono soggette all'autorità ed alla volontà di un essere supremo. Seguendo le stesse linee, qualsiasi invocazione di “Woodoo” termina con l’invocazione di Dio, il creatore dell’universo.
Maris Davis, 16 febbraio 2017