Il cliente è di tutte le età,
ed è sempre più violento

Il presente articolo nasce da un'indagine fatta nel 2016. Lo possiamo considerare "attule", i clienti non cambiano mai. Sono sempre e solo "idioti" ed "ipocriti".

Sono state intervistate un centinaio di ragazze nigeriane vittime o ex-vittime di tratta, tra Veneto ed Emilia-Romagna. Alcune di loro in seguito hanno deciso si seguire un percorso di recupero e di integrazione in base all'articolo 18.

L'obiettivo dell'indagine è stato quello di stabilire le varie tipologie di "clienti" che sono abituali (o saltuari) frequentatori di prostitute. Uno dei dati che sono emersi una sempre maggiore violenza verso queste donne, una violenza che alcuni anni fa non era così manifesta. Si va dal cliente arrogante (io ti pago quindi devi fare quello che voglio io), al cliente "rapinatore", fino ad arrivare al "cliente" stupratore (sei una puttana, non sei una donna, e quindi faccio quello che voglio di te).

Alcuni dati

In Italia ci sono tra le 95 e le 120mila donne che si prostituiscono, ma solo il 20% lo fa volontariamente, e sono quelle che lo fanno quasi sempre in casa o in alloggi privati. Tutte le altre sono donne "trafficate", per lo più straniere, circa un terzo sono nigeriane.

  • Tra il 2015 e il 2017, le nigeriane entrate irregolarmente in Italia sono state più di 22.000 (il triplo rispetto a tutti gli anni precedenti) e sono sempre più giovani, 2 su 5 sono minorenni.
  • Il volume d'affari generato dalla prostituzione in Italia è calcolato in circa 90 milioni di euro al mese.
  • La Caritas ha calcolato che almeno 9 (nove) milioni di italiani hanno frequentato almeno una volta una prostituta, 6 (sei) milioni sono invece considerati "clienti abituali"

Non c’è un cliente tipo e vi è una bassa percezione del rischio

La violenza è aumentata e vi sono anche le giornate “dello sballo”. Capitano giornate davvero "infernali". L’unico dato comune è che i clienti sono di tutte le età, dai 18 ai 70 anni. Alcune ragazze ci confessano che a volte sono gli stessi padri che portano i figli 15-16-17enni affinché imparino a fare sesso. Il cliente vuole sempre la “novità”, quindi va a cercare le ragazze appena arrivate.

I clienti sono per la maggior parte sposati o fidanzati

Sono più violenti rispetto al passato. Una volta erano gli stranieri provenienti dai paesi dell’Africa mediterranea ad essere violenti con le nigeriane, oggi anche gli italiani che considerano queste ragazze solo “oggetti” pagati per il semplice piacere sessuale.

Molti fanno uso di alcol e di sostanze stupefacenti, alcuni sono ex tossici. Una caratteristica comune a molti è che richiedono prestazioni particolari, soprattutto senza preservativo. Spesso chiedono di filmare l’atto sessuale con lo smartphone, a volte lo fanno anche di nascosto.

Molte ragazze accettano anche rapporti di gruppo, rapporti anali o rapporti “saffici” (con altre donne)

Il pensiero va sempre al “quel debito” da pagare, che prima viene pagato è prima si torna ad essere libere, quindi tutto va bene, anche prendersi qualche rischio in più. I clienti non si fermano davanti a nulla, non vanno via nemmeno se vedono qualcun altro, altri clienti o magari le forze dell'ordine che si fermano a chiedere i documenti alle prostitute. Si definiscono “amici” delle ragazze, dicono che le controllano perché in strada c’è brutta gente. “Non hanno il senso della gravità della loro azione anche se si accompagnano con minorenni o con donne che fanno parte di una rete di organizzazioni criminali

Non c'è un cliente tipo

Possono essere facoltosi o meno, giovani o vecchi, ragazzini con lo scooter, italiani o stranieri. In tutti però c’è la percezione del rischio per la salute, ma nonostante ciò accettano tutti i rischi.

Violenza, stupri e rapine ci sono sempre stati, soprattutto nelle zone periferiche e nei confronti delle prostitute di strada, ma ora sono in continua aumento, soprattutto perché si è quasi certi di "restare impuniti"

La ragazza in strada una volta che sale nella macchina del cliente si trova sola e indifesa, e magari anche in luogo appartato. È vero che le ragazze non si prostituiscono mai da sole, sono sempre in gruppi di almeno tre o quattro che si “aiutano” a vicenda, ma queste ragazze sono sole durante l’atto sessuale, ed è proprio in questi minuti che il “cliente violento” approfitta per rubare, violentare e picchiare.

I clienti abituali

Quelli che frequentano con più assiduità le nigeriane, hanno fra i 30 e i 40 anni, sono piuttosto abbienti, e sono quelli che, diversamente dai ragazzini e dagli over 60, usano di più il preservativo.

Perché andare con una prostituta

C’è chi va per divertimento, chi per trasgressione, chi per solitudine, e c’è anche chi si innamora. Alcuni ex-clienti si indebitano per riscattare la ragazza, altri hanno un atteggiamento “salvifico” verso le più giovani con l’aria più dimessa.

Ci sono i violenti che scaricano il loro istinto aggressivo e spesso le ragazze non li denunciano perché non sono in regola con i documenti.

Il nodo critico sono i rapporti non protetti

Su 10 uomini, 8 li chiedono. Vengono dati più soldi e spesso le ragazze li accettano, soprattutto quelle dell’Est, mentre generalmente le nigeriane contrattano di più e sono più consapevoli dei pericoli. Alcune si rifiutano di farlo senza protezione.

La totalità delle persone che ha avuto rapporti abituali con le prostitute ha avuto almeno un contatto con qualche malattia trasmissibile sessualmente, ma spesso sono di lieve entità e curabili. Diversamente da quanto spesso diffuso non tutte le prostitute sono malate. Spesso infatti chi si prostituisce in strada, più che con l’HIV ha a che fare con malattie infettive o legate al clima, ha disturbi causati dall'esposizione al freddo come laringiti e faringiti o problemi alle gambe.

Molte sono le ragazze nigeriane intervistate che sono state costrette ad abortire. Una, due o anche tre volte

Ci appelliamo al governo italiano e al suo parlamento affinché venga approvata al più presto una legge sulla prostituzione che al momento manca. Attualmente la "prostituzione" in se non è vietata, vengono puniti solo i reati ad essa correlati, ovvero lo "sfruttamento", l'induzione e la riduzione in schiavitù. Reati ignobili, che però sono difficili da dimostrare in tribunale senza la fattiva collaborazione della ragazza "sfruttata", e queste ragazze hanno sempre paura delle ritorsioni e delle violenze che comunque subiscono ogni giorno.

Una proposta di legge in realtà è stata depositata ma è ferma alla Camera dei Deputati. Si propone di combattere la tratta degli esseri umani a scopo di prostituzione “Modifica all’articolo 3 della legge 20 febbraio 1958, n. 75, concernente l’introduzione di sanzioni per chi si avvale delle prestazioni sessuali di soggetti che esercitano la prostituzione

(Atto 3890 della Camera dei Deputati)

Come raccomandato dall'Unione Europea e già messo in pratica in Francia e in Svezia, il metodo da seguire è quello di punire anche il "cliente", ovvero chi acquista prestazioni sessuali.

Maris Davis, 20 febbraio 2017

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