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376 pagine - € 16,02
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Noi siamo le schiave di oggi

La Storia di Sandra(2)

La tratta di esseri umani attraverso la rotta del Mediterraneo centrale
Le storie raccolte dall'OIM (Agenzia ONU per le migrazioni)

L’OIM riceve una telefonata da parte di Sandra, ragazza nigeriana appena maggiorenne che racconta di essere arrivata da qualche giorno in Italia e che dichiara di trovarsi in un centro di accoglienza del nord. La giovane spiega di aver compreso l’informativa sulla tratta di esseri umani ascoltata il giorno del suo sbarco e ha il sospetto di essere stata ingannata dalle persone che l’hanno aiutata a raggiungere l’Europa.

Riferisce all'OIM di aver comunicato, tuttavia, alla propria trafficante il nome del centro dove è ospitata ma allo stesso tempo di non volerla raggiungere. L'OIM invita la ragazza a restare nel centro e a recarsi alla polizia per denunciare la sua storia.

Dopo qualche giorno l’OIM riceve un’ulteriore chiamata da parte di Sandra che comunica di essere stata prelevata da un amico della "mamam" e di trovarsi presso la casa di quest’ultimo. Riferisce inoltre di essere stata rassicurata telefonicamente dalla trafficante circa la sua volontà di offrirle un lavoro come inserviente o commessa. Sandra dice all’OIM di aver bisogno di lavorare e di non avere altra scelta se non quella di fidarsi della donna.

Trascorsi alcuni giorni, Sandra chiama ancora l’OIM ma questa volta in lacrime: la "mamam" le ha rivelato che per onorare il suo debito di trentamila euro si deve prostituire. Al suo rifiuto, è stata rinchiusa in una stanza senza cibo.

La ragazza, sebbene sola, in un paese straniero di cui non parla la lingua, segregata in casa e intimorita dal woodoo, trova il coraggio di fidarsi ancora una volta quindi chiede aiuto e, tramite l’OIM, contatta la Squadra Mobile della città in cui si trova cercando di offrire informazioni utili relative al luogo in cui si potrebbe trovare. Le indagini svolte dalla Squadra Mobile portano alla liberazione di Sandra e all’arresto dei suoi aguzzini.

Sandra si trova ad oggi in una casa protetta, sta frequentando un corso di pasticceria e spera che presto suo figlio di due anni possa raggiungerla.

Noi siamo le schiave di oggi